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L'Area Marina protetta delle Secche della Meloria
A poco più di tre miglia dal porto di Livorno, c’è un luogo magico per gli appassionati di immersioni, le Secche della Meloria. Dichiarate Area Marina Protetta a partire dal 2010, sono un angolo di natura incontaminata e acque cristalline. Caratterizzate da bassi fondali rocciosi (da 1,5 metri a un massimo di 35), tra anfratti, scarpate, depressioni, estese praterie di Posidonia e ampi banchi coralligeni dominati dalle Gorgonie bianche, le Secche della Meloria ospitano una ricchezza di specie davvero impressionante. Spugne, tunicati, meduse, attinie, coralli, stelle marine fanno da corollario all’ampia varietà di pesci, molluschi e crostacei che ne popolano i fondali: seppie, totani, polpi, gamberi, castagnole, triglie, donzelle, saraghi, tordi, dentici, mormore, scorfani, fino alle specie più grandi e rappresentative come le murene, la rara cernia bruna, o le aragoste visibili sui cigli esterni più profondi.
Le attività turistiche all’interno dell’Area Marina Protetta della Meloria sono ammesse ma regolamentate in base a 3 diverse zone di protezione (A, B, C). Le visite guidate in battello, le escursioni subacquee accompagnate e il pescaturismo sono sempre fruibili. Per quanto concerne invece la balneazione (sempre ammessa ad eccezione della zona A), le attività subacquee (ammesse nella zona C e in parte della B) e il diporto nautico, vi consigliamo di consultare lo specifico “Regolamento generale dell’Area Marina Protetta”.
Per scorgere le secche da terra è sufficiente cercare all’orizzonte le due torri che le segnalano: un moderno faro denominato “Ship-Light” e una bellissima torre medicea a base quadrata di 15 metri la cui struttura settecentesca, poggiata su quattro pilastri uniti da altrettanti archi ogivali, venne studiata per resistere anche alle più forti mareggiate. La Torre della Meloria, venne infatti edificata nel 1712 per volontà di Cosimo III de’ Medici, che volle ripristinare una torre preesistente eretta nel 1598, durante il Granducato di Ferdinando I, che a sua volta aveva sostituito una torre del 1150 andata distrutta durante la Battaglia della Meloria.
Teatro di numerosissimi naufragi e affondamenti, i fondali delle secche nascondono e inglobano i relitti di numerose navi appartenenti a varie epoche, rendendo il sito molto interessante anche dal punto di vista storico e archeologico. Nel 1722, ad esempio, vennero rinvenute quattro teste bronzee tardo rinascimentali, poi nominate i Bronzi della Meloria, che sono oggi conservate presso il Museo archeologico nazionale di Firenze.
Ma l’evento storico più rilevante che ha coinvolto le secche, ancora oggi considerato come il più grande scontro navale del medioevo, è la Battaglia della Meloria. Il 6 Agosto del 1284 la flotta della Repubblica di Genova e quella della Repubblica di Pisa dettero infatti luogo a una sanguinosa battaglia che cambiò per sempre i destini del Mediterraneo. La schiacciante vittoria della flotta genovese decretò infatti il declino della potenza marinara pisana. Oltre ai cinquemila morti e ai diecimila prigionieri, tra cui lo stesso Podestà e il famoso Rustichello che poi aiuterà Marco Polo a scrivere “Il Milione”, Pisa fu infatti costretta ad accettare condizioni di pace pesantissime, dalle quali non si sarebbe più ripresa.
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