Livorno / Cosa fare e vedere / Il Pentagono del Buontalenti
Livorno Città Ideale
In un’epoca in cui il Rinascimento fioriva, diffondendo idee innovative e un nuovo modo di vedere il mondo, la città di Livorno divenne il palcoscenico di un ambizioso progetto urbanistico di Città Ideale che ha mantenuto quasi inalterata per secoli la sua originaria filosofia progettuale.
Nel 1421, la Repubblica di Firenze aveva acquisito il Castello di Livorno dai Genovesi, gettando le fondamenta di un futuro prospero di una città destinata a diventare un fulcro marittimo di primaria importanza. Livorno, con il suo porto, si sostituiva di fatto al vicino porto pisano ormai in declino, diventando il punto di riferimento di tutti i traffici dei Medici nel Mediterraeo. Già Cosimo I de’ Medici aveva dato un notevole impulso allo sviluppo portuale cittadino, ma il vero salto di qualità venne pianificato dal figlio Francesco I che, in pieno Rinascimento, progettò qualcosa di straordinario: fare di Livorno una Città Ideale.
Per dare forma a questo sogno, nel 1576, venne incaricato l’architetto e ingegnere militare Bernardo Buontalenti con l’obiettivo di creare un progetto in cui, secondo gli ideali architettonici e urbanistici rinascimentali, lo spazio, l’uomo e la città coesistessero in perfetto equilibrio. La scelta della pianta pentagonale, nella quale è naturalmente inscritto il corpo umano, è il simbolo di tale filosofia. Geometricamente perfetta, con strade regolari e rettilinee, con mura, bastioni e un grande fossato d’acqua marina, Livorno venne pensata secondo i dettami della “Forma Urbis” dello schema vitruviano.
Il 28 marzo 1577, data scelta in base ai calcoli degli astrologi di Corte, fu posta la prima pietra del Pentagono alla presenza dello stesso Granduca e dell’Arcivescovo di Pisa. Ancora oggi visibile all’interno del tessuto urbano, il perimetro pentagonale sarà concluso solo all’inizio del XVII secolo, sotto il governo del nuovo granduca Ferdinando I, comprendendo anche la costruzione di una seconda imponente fortificazione militare: la Fortezza Nuova.
Nel 1606, una volta completato il nuovo nucleo urbano, con la caratteristica forma stellare, tipica delle piazzeforti dell’epoca, circondato da una possente linea difensiva e da un fosso circondario profondo circa 3 metri, Livorno fu elevata solennemente al rango di città diventando a tutti gli effetti l’estensione del Granducato di Toscana nel Mediterraneo.
Fra Seicento e Settecento, l’abitato livornese venne ulteriormente esteso con la costruzione del quartiere della Venezia Nuova che sembra quasi completare il progetto di Città ideale, ponendosi come congiunzione tra le due possenti fortezze medicee attraverso una nuova rete di canali mercantili.
Livorno, definita con orgoglio dai Granduchi di Toscana “la chiave del nostro Stato”, non rimase quindi un mero esperimento urbanistico, ma prosperò nel tempo, diventando uno dei maggiori porti del Mediterraneo e un modello di riferimento per altre città europee. Non a caso, la Piazza Grande, oggi molto diversa da quella progettata dal Buontalenti, ha ispirato la creazione di spazi simili come il Covent Garden a Londra e Place Dauphine a Parigi.
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