Livorno / Cosa fare e vedere / I segreti dei palmenti di Capraia
Un patrimonio tutto da scoprire
Un patrimonio tutto da scoprire
Amanti della natura, della storia e del buon vino, preparatevi a un’esperienza unica nell’incantevole isola di Capraia. Immerso nei sentieri verdi e rigogliosi, un tesoro nascosto attende di essere scoperto: i Palmenti. Testimoni silenziose di una tradizione vitivinicola antica e affascinante, queste ampie vasche quadrangolari sapientemente scavate nella roccia sono diffuse in tutta l’isola, in particolare nelle località Le Tigghielle e nei pressi del maestoso Forte San Giorgio.
All’interno dei palmenti, il cui nome deriva dal latino “pavimentum” (battere, pestare), venivano pigiati a piedi nudi i grappoli d’uva, secondo un processo che rispecchia una tecnica di vinificazione dell’età del Bronzo praticata sia in Palestina che a Creta. Il funzionamento di un palmento è affascinante nella sua semplicità: due vasche comunicanti, collegate da un piccolo foro. Nella vasca superiore veniva pigiata l’uva in modo che il mosto defluisse nella vasca inferiore, da dove veniva poi raccolto e trasportato in cantina. I residui venivano poi torchiati per estrarre ancora più mosto.
All’interno della produzione agricola dell’isola, spesso affidata alle donne, il vino era fondamentale sia come alimento per la popolazione che come merce di scambio e i palmenti, così come i forni per la cottura del pane, erano probabilmente di proprietà pubblica, in armonia con il sistema di gestione comunistica delle risorse più importanti.
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